Tour de France 2022, Geraint Thomas: “Davanti a me due corridori fortissimi, io sono allo stesso livello del 2018”

Geraint Thomas fiducioso e realista per questa ultima settimana del Tour de France 2022. Soddisfatto di quanto ottenuto sinora, il leader della Ineos Grenadiers, ruolo conquistato sul campo dopo essere arrivato in Danimarca come terzo uomo della corazzata britannica, si presenta in terza posizione in vista dei Pirenei, ultime montagne prima di una cronometro che lo rassicura sulle sue possibilità di quantomeno tornare sul podio. Consapevole della forza dei due giovani talenti Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard, di oltre dieci anni più giovani di lui, il gallese non esclude nulla in queste ultime frazioni, pronto a fare del suo meglio dopo aver ritrovato il livello che nel 2018 gli permise di vincere.

Come è andata questa settimana per te e la squadra?
In generale è stata una buona settimana. Anche per la squadra visto che Daniel sta migliorando, così come Castroviejo con entrambi che hanno iniziato la settimana non in ottima forma. Personalmente, mi sono sentito bene per tutto il tempo. Non ha senso per me cercare di eguagliare l’esplosività di Vingegaard o Pogacar. Quando attaccano come fanno loro, è molto meglio per me pedalare in maniera regolare e rientrare su di loro. Come successo sull’Alpe d’Huez, sapevo che non avrebbero tenuto quell’andatura, vedevo che rallentavano e che mi potevo avvicinare Il giorno peggiore per me probabilmente è stato Mende, perché la salita non era adatta a me. Comunque, mi sentivo abbastanza bene, sono salito piuttosto velocemente. Ovviamente, il gap dalla maglia gialla è aumentato, forse raddoppiato, e ovviamente non è l’ideale, ma penso che siamo ancora in buona posizione.

Come vedi questa settimana in arrivo con oltre 10.000 metri complessivi di dislivello nelle tre tappe di montagna?
Saranno giornate difficili, indubbiamente. Pogacar sembra intenzionato ad attaccare in qualsiasi momento. Potremmo assistere a un’altra giornata in stile Galibier, quando si attaccavano a vicenda, non ne sarei sorpreso. Guardando al blocco di tre tappe dei Pirenei, l’ultimo giorno sarà il più difficile. Penso che comunque siano andate le cose nei giorni precedenti, tutto può cambiare quel giorno, perché quello è il giorno più duro

Come pensi andranno le cose in questi giorni?
Tutto può succedere. Abbiamo visto ieri che Vingegaard è caduto, e c’è anche sempre il covid di mezzo, visto che ci sono ancora stati due positivi oggi. Ragionando da un punto di vista puramente sportivo, Pogacar potrebbe provare domani qualcosa sulle ultime rampe della salita molto impegnative, guadagnando magari quei 5-10 secondi che possono poi permetterti di arrivare in fondo dopo una discesa non molto tecnica. Poi le altre due tappe penso si attaccheranno, anche se penso che Jonas cercherà di difendersi, magari cercando poi di dare un colpo psicologico nel finale cercando di staccare Pogacar. Penso sarà entusiamante da vedere in TV, meno per noi che dobbiamo seguirli.

Come ti senti rispetto ai corridori che attualmente hai dietro in classifica, con i quali ti stai giocando il podio?
Devo sicuramente guardarmi anche dai corridori che sono dietro di me in classifica, ma penso con la crono sono fiducioso di poter recuperare su di loro.

Tra questi c’è anche Nairo Quintana, sei sorpreso del suo livello quest’anno e se pensi potrà attaccarvi per salire sul podio?
Non sono sorpreso dal livello di Nairo. Ha spesso mostrato ottima forma, anche se non sono sempre andate benissimo le cose per lui al Tour. È un corridore fortissimo e un grande talento, quindi sicuramente può puntare al podio. Per quanto mi riguarda comunque voglio guardare più avanti che dietro, anche se sicuramente bisognerà stare attenti se vorrà provare ad attaccare. Penso che i Pirenei saranno entusiasmanti, anche se penso che di avere la crono dalla mia. Stavolta mi ricorderò di togliermi quel dannato gilet (ride, ndr).

Pensi la vittoria sia possibile?
Ho due corridori fortissimi davanti a me, non solo uno. Quindi sarà difficilissimo vincere. Ma dobbiamo continuare a crederci. Come squadra proveremo a prendere il meglio dalle situazioni e continuare a correre al meglio. Non possiamo fare altro che cercare di arrivare a Parigi il più velocemente possibile, non possiamo fare molto di più, Jonas e Tadej sono davvero molto forti.

Chi pensi sia più forte tra Jonas e Tadej?
Penso che finora Jonas è stato il più forte, riuscendo a rispondere ad ogni attacco. Sta correndo anche in modo intelligente, senza spendere energie non necessarie e questo psicologicamente può anche colpire Pogacar. Ma su tre settimane possono cambiare tante cose.

Rispetto alla tua vittoria nel 2018, quale è il tuo livello?
Quando ho vinto non sono mai andato davvero a tutta, non ho mai avuto l’impressione di dover andare a tutta per 50km come invece mi è capitato in questo Tour. I numeri sono buoni, alcuni sono i miei migliori di sempre. Penso di essere ad un livello simile, anche se ovviamente sono passati quattro anni ed è difficile fare il paragone.

Pensi sia possibile una alleanza con Pogacar?
Con Pogacar non ci sentiamo la sera per pensare ad un piano, ma se in gara viene fuori una situazione che ci favorisce, proveremo a lavorare assieme. non è qualcosa contro Jonas o la Jumbo-Visma, semplicmeente un fatto di corsa. Tutto può succedere, non penso che nessuno si aspettasse che Pogacar potesse perdere così tanto sul Granon. La Jumbo ha perso due corridori molto forti in salita, penso che possono ancora fare un grande lavoro, ma non si può sapere.

 

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